martedì

MTV: musica da vedere


25 anni con MTV


Il primo agosto 1981 Mtv iniziava a trasmettere negli USA, inaugurando una nuova era, quella della ‘musica da vedere’. Una vera rivoluzione giacchè oggi i ragazzini non usano più l’espressione "hai ascoltato" ma "hai visto quel pezzo"? Per qualcuno quella non fu affatto una innovazione quanto un declino della musica, perchè stravolgeva quel rapporto di immaginazione che corre tra l’artista, la musica e l’ascoltatore. Si ripete quanto accade per i libri, sovente sostituiti dal cinema, di cui si preferisce l’immediatezza, il caleidoscopio di immagini sempre più colorate, sempre più iridescenti e vorticose. D’altro canto ci si chiede che ne sarebbe di vip come Madonna che seppe sfruttare al meglio la potenzialità comunicativa del videoclip per attirare a sè folle di adolescenti sedotte dal suo pezzo "Like a virgin"? E che dire di Michael Jackson che col video di "Thriller" stabilì il trionfo degli effetti speciali e l’importanza di una ricerca sempre più fina dell’insieme del videoclip? In questo senso, quando Godley & Cream realizzarono il video di ‘Cry’, con quella celebre sequenza di facce che si trasformavano l’una nell’altra, fecero capire che si poteva aggiungere o meglio specificare il senso, l’origine e magari il fine, del brano stesso. Come fosse un film. E non a caso registi apprezzati a livello internazionale hanno diretto "clip": Michelangelo Antonioni nel 1984 diresse "Fotoromanza" di Gianna Nannini; Brian De Palma, nel 1984 diresse "Dancing in the dark" di Bruce Springsteen, Martin Scorsese "Bad" di Michael Jackson; e come non ricordare Roman Polanski e Spike Lee, uno collaboratore di Vasco Rossi per il clip di "Gli Angeli", l’altro il Ramazzotti del 1993?
Sono trascorsi venticinque anni da quel primo videoclip trasmesso da Mtv, "Video killed the radio stars" dei Buggles del quale si ricorda bene Jovanotti, all’epoca Vj e oggi cantautore che gira il videoclip di "Una storia d’amore" con il telefonino: "la canzone dei Buggles fu lo spartiacque tra la musica ascoltata e la musica vista. Fare un video è come riscrivere un pezzo. La canzone, che resta l’elemento più importante, è anche un pretesto per praticare questa forma d’arte pop, come aveva intuito Andy Warhol al tempo della collaborazione con i Velvet Underground".
Sarà la stessa cosa vedere i videoclip in tv e sugli Ipod?

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