domenica

L'onore che non c'è più



Probabilmente quando si parla di Falcone e di Borsellino si parla e si parlerà sempre delle stragi - che, è bene ricordarlo, non sono semplici autobombe, ma attacchi di guerra veri e propri, del tutto simili, non a caso, a quanto accade alle nostre truppe in Afganistan. Così facendo non si riuscirà più nel tempo a conservare vivo quello sdegno di coloro che, in quelle ore, hanno perso non solo persone - giudici e uomini della scorta - di indubbio valore, ma punti di riferimento che avrebbero potuto, di nuovo, tra i corsi e i ricorsi storici, far riappropriare di nuovo gli Italiani del senso della parola Stato. E dunque insegnare di nuovo l'onore di morire per l'italia.
L'uomo di oggi è del tutto paurosamente individualista, e per giustificare l'importanza dell'ego, ha finito col colorare la furbizia degli aggettivi propri della scaltrezza: così niente ha più valore se non ottenere vantaggi personali, non affatto individuati nella conquista del potere, come erroneamente si pensa, ma nella conquista della fama. L'uomo di oggi ha una fottuta paura di morire dimenticato.
E allora con le stragi sono tutti gli italiani ad aver perso l'onore di morire per un ideale. Del resto, questo lo si vede dalla vicenda Saviano: chi glielo ha fatto fare? è la riflessione più informale - e più vera- tra noi giovani. E allora mi viene da rispondere con le parole di Lucilla al senatore Gracco: "Roma vale la vita di un uomo giusto? Noi lo credevamo una volta. Fa' in modo che possiamo crederlo ancora".
Sono tutti gli italiani ad aver perso la dignità di morire per qualcosa: gli Italiani di oggi sono diventati la plebe dell'antica Roma: vogliono solo vincere. Abbiamo dimenticato come alzare la voce contro tutto e tutti, nel nome di quell'Italia, che non esiste più, se non nei libri di storia.
E duole pensare che a 18 anni di distanza, ciò che resta delle stragi, dei mandanti, dei segreti di chi ha ordinato e di chi ha materialmente premuto il pulsante, sono solo scarni flash di menzogne e tentennamenti utili più a stemperare che a rispondere all'ardente desiderio di sapere la verità.
Ma a me duole ancor di più constatare che ormai la vita di Falcone e di Borsellino, e quanto insegnato dagli uomini della scorta, sta diventando solo materiale scolastico.

sabato



Roma vale la vita di un uomo giusto?
Noi lo credevamo una volta. Fa' in modo che possiamo crederlo ancora.

domenica

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sono fuori da una casa e cerco un modo per entrare,ma la porta è chiusa a chiave e le finestre sono sbarrate ed io ho perso la chiave e non mi ricordo più come sono fatte le stanze e dove io abbia messo le cose..e cerco un modo per entrare...e mi chiedo:Se osassi entrare...riuscirei mai a trovare l'uscita?

venerdì

Una curiosità

Da laico convinto,
non posso non incuriosirmi per l'aspetto ontologico di alcuni aforismi religiosi. Cominciamo da questo, consigliatomi da una suora:

"Lascia fare a Dio, Lui sa tutto, può tutto e ti ama".

Lo stampo agostiniano è palese, ma qualcuno di voi sa se c'è qualche aforisma simile per senso e contenuto in altre religioni?