martedì

Cos'è l'Amore?


Cos'è l'Amore?

L'amore è l'ombra di tutte quelle illusioni
che l'Io crea quando dice "tu".

Il mito di Dalidà

IL MITO DI DALIDA' INTERPRETATO DA SABRINA FERILLI: UN TRIONFO

Ieri e l'altro ieri Canale 5 ha presentato lo sceneggiato "Dalidà" con Sabrina Ferilli.
Grande l'interpretazione dell'attrice che ha saputo dar voce nel migliore dei modi alla passionalità e alla fragilità di un mito; stupenda anche nei playback, e commovente nelle scene di disperazione:
toccante, poi la scena della morte del compagno Luigi Tenco, interpretato da Alessandro Gassman.
E' stato Orlando, fratello della cantante e produttore, a volere la Ferilli per il ruolo principale. "Volevo un'attrice poco conosciuta al pubblico francese - ha detto Orlando - volevo un'italiana. Non potevo sognare nessuna meglio di Sabrina Ferilli. Non le somiglia, ma ci sono voluti solo pochi istanti per convincermi che lei è Dalida. Era escluso - ha spiegato Orlando - che una cantante potesse fare Dalida, sarebbe stata la sua storia. Per me era chiaro che doveva essere un'attrice italiana per il temperamento di mia sorella e per quella passionalità che solo gli italiani hanno. Della Ferilli avevo solo l'immagine di una bella donna, poi quando l'ho conosciuta ho capito che non potevo sperare in una Dalida migliore. Di Sabrina mi hanno colpito subito le mani, affilate, come quella di Dalida che aveva le dita lunghissime. Sabrina ha rubato l'anima a mia sorella, è entrata nella sua pelle dai 17 ai 54 anni. Ci sono state tre Dalida. Non volevo una caricatura e la Ferilli è davvero una grande attrice, è entrata in tre ruoli diversi". La gestualità di Dalidà, così complessa, così vorticosa, è stata significativa per poter accomunare la Ferilli a Dalidà, giacchè somaticamente non sono somiglianti; ecco le parole di Sabrina: "Tutti mi dicevano di rifiutare - ha detto l'attrice- perché il ruolo era estremamente difficile. Ma Dalida era una donna libera, indipendente, proprio come me. E poi io faccio sempre il contrario di quello che mi viene consigliato". E continua: "Non è un'interpretazione. E' l'evocazione a livello emotivo di un personaggio che ho amato e che trovo sensazionale. Sicuramente il lavoro in assoluto piu' difficile che ho fatto".

mercoledì

My immortal


Che ne pensate di My Immortal e degli Evanescence?
Non è una canzone stupenda?
A presto!!!

TEST PIKKANTE

I TEST PIU' IN DELLA RETE

Test pikkante...

1. Hai mai ballato nudo di fronte ad uno specchio?
2. Hai mai frequentato qualcuno mentre eri fidanzato/a con altri?
3. Hai mai controllato sotto i cuscini del divano se c’erano monete perché eri senza soldi?
4. Hai mai ficcato il naso tra le vecchie lettere e foto del tuo partner?
5. Hai mai dimenticato il tuo nome?
6. Hai mai mentito a qualcuno su dove eri diretto perché non volevi che ti accompagnasse?
7. Hai mai annodato qualcuno mentre facevi l’amore?
8. Hai mai fatto pipì nel bidè?
9. Hai mai lasciato qualcuno perché non piaceva ai tuoi amici?
10. Hai mai pensato di accettare un appuntamento con qualcuno conosciuto via internet?
11. Hai mai cantato “Sul cucuzzolo della montagna” durante la doccia?
12. Hai mai bigiato la scuola?
13. Hai mai leccato il cibo dal corpo di qualcuno?
14. Hai mai fatto pipì in una piscina pubblica da che sei adulto?
15. Hai mai provato attrazione per il tuo istruttore sportivo?
16. Hai mai usato la corsia d’emergenza di un’autostrada per sorpassare?
17. Hai mai indossato biancheria intima dell’altro sesso?
18. Hai mai regalato a qualcuno un tuo regalo che non ti piaceva?
19. Hai mai tossito per coprire i rumori che stavi facendo in bagno?
20. Hai mai mostrato il sedere per scherzo a qualcuno?
21. Hai mai deciso di uscire senza biancheria addosso?
22. Hai mai ascoltato la telefonata privata di qualcuno?
23. Hai mai forato una parte del tuo corpo che non siano le orecchie?
24. Hai mai mentito sulla tua età?
25. Hai mai fatto sesso con qualcuno mentre i tuoi erano in casa?
26. Hai mai fotocopiato il tuo sedere?
27. Hai mai scottato al sole le tue parti intime?
28. Hai mai provato attrazione per il fidanzato di un’amica?
29. Hai mai mentito alla polizia?
30. Hai mai desiderato appartenere all’altro sesso?
31. Hai mai accusato qualcuno di una tua puzzetta?
32. Hai mai mangiato qualcosa stando seduto sul water?
33. Hai mai avuto il mocciolo che ti pendeva dal naso senza rendertene conto?
34. Hai mai aperto, di proposito, una lettera non indirizzata a te?
35. Hai mai letto di nascosto il diario di qualcuno?
36. Hai mai fissato insistentemente le parti intime di un amico?
37. Hai mai rubato i soldi dal portafoglio di tua madre?
38. Hai mai vomitato nell’auto di un amico?
39. Hai mai rubato un cono spartitraffico?
40. Hai mai pensato che il cioccolato è meglio del sesso?
41. Hai mai dato fuoco ad una tua puzzetta?
42. Hai mai detto che le dimensioni non sono importanti quando invece pensi che lo siano?
43. Hai mai fatto finta in una situazione intima?
44. Hai mai comperato un libro sulle tecniche sessuali?
45. Ti sei mai rasata completamente le parti intime?
46. Hai mai mangiato da sola una vaschetta intera di gelato?
47. Ti sei mai guardato allo specchio per più di mezz’ora?
48. Hai mai fatto sesso sul treno?
49. Hai mai usato una corda o una frusta in un momento di passione?
50. Hai mai rubato un asciugamano da un albergo?
51. Hai mai comprato una copia del ballo del qua qua?
52. Hai mai superato una persona anziana in una fila?
53. Hai mai usato la tintura per capelli in altre parti del corpo oltre che in testa?
54. Hai mai vissuto un momento di passione indossando solo le calze?
55. Hai mai tirato un piatto di cibo/un drink addosso a qualcuno?
56. Hai mai lasciato un distributore di benzina senza pagare?
57. Hai mai pensato di essere divertentissimo?
58. Hai mai starnutito spruzzando dappertutto, senza sapere cosa hai colpito?
59. Hai mai russato così forte da svegliarti?
60. Hai mai dormito su un autobus o su un treno trovando al risveglio un rivolo di bava sui tuoi vestiti?
61. Hai mai acquistato una rivista/film porno?
62. Hai mai indossato giarrettiere e calze a rete?
63. Hai mai corteggiato qualcuno molto più giovane/vecchio di te?
64. Sei mai uscita con qualcuno solo per i suoi soldi?
65. Hai mai partecipato ad una gara di bevute? Hai vinto?
66. Hai mai provato a sentire come potrebbe suonare su di te il cognome del tuo fidanzato se fossi sposata?
67. Hai mai spiato un vicino con un binocolo?
68. Hai mai fatto pipì nella doccia perché ti scappava?
69. Hai mai scritto una lettera per dire ciò che non riuscivi a dire a voce?
70. Hai mai guidato al doppio del limite di velocità?
71. Hai mai fatto gesti sconvenienti con la mano verso un altro automobilista?
72. Hai mai detto di avere mal di testa in un momento intimo quando invece non era vero?
73. Sei mai andata ad una festa con una persona e tornata con un’altra?
74. Hai mai fatto foto sexy?
75. Hai mai perso l’eccitazione in un momento di passione per i peli superflui del tuo partner?
76. Hai mai corteggiato qualcuno in un ingorgo?
77. Hai mai mangiato cibo per cani?
78. Hai mai telefonato ad una persona che ti piaceva per poi riagganciare senza parlare?
79. Ti sei mai vendicata del tuo ex?
80. Hai mai risposto al telefono mentre eri in una situazione intima?
81. Hai mai bidonato qualcuno ad un appuntamento?
82. Hai mai messo la maglia o le calze di lana a letto?
83. Hai mai detto il nome sbagliato in un momento di passione?
84. Hai mai perso i pantaloni per strada?
85. Hai mai sgonfiato le gomme a qualcuno?
86. Hai mai fotografato qualcosa di diverso dal tuo viso in una macchina per le fototessere?
87. Hai mai fantasticato su che intimo indossa qualcuno/a di chat?
88. Hai mai fatto pipì addosso per il troppo ridere?
89. Hai mai fatto, o sei mai stata tentata di far l’amore in tre?
90. Hai mai schizzato un brufolo sullo specchio di qualcun altro?
91. Hai mai perso il costume da bagno mentre nuotavi?
92. Hai mai provato ad appendere qualcosa alle parti intime di un tuo partner?
94. Hai mai provato imbarazzo per la reazione provocata da un sogno eccitante?
95. Hai mai succhiato le dita dei piedi di qualcuno?
96. Hai mai fatto sesso sul sedile posteriore di un auto?
97. Hai mai notato che qualcuno aveva del cibo tra i denti e non gli hai detto niente?
98. Hai mai usato il rossetto in posti diversi delle labbra?
99. Hai mai visto qualcuno colpito da una cacca d’uccello senza dirgli niente?
100. Hai mai palpato uno sconosciuto?
101. Hai mai avuto una conversazione telefonica mentre eri in bagno?
102. Sei mai stato sorpreso durante un momento di passione dai tuoi?
103. Hai mai fatto le congratulazioni a qualcuno che credevi in dolce attesa invece era solo soprappeso?
106. Hai mai lasciato che qualcuno ti ammanettasse?
107. Hai mai frequentato locali di strip-tease?
108. Hai mai telefonato ad una chat erotica?
109. Hai mai baciato qualcuno di cui non conoscevi il nome?
110. Hai mai finto di essere single quando invece non lo eri?
111. Hai mai detto a qualcuno che non l’amavi pur sapendo che non era vero?
112. Hai mai falsificato la firma di qualcuno?
113. Hai mai desiderato di farlo sotto un soffitto a specchi?
114. Hai mai provato ad allenarti a baciare usando un cuscino?
115. Hai mai pensato di cambiare nome?
116. Hai mai suonato l’allarme antincendio per farti una risata?
117. Sei mai stata fidanzata con due o più persone nello stesso periodo?
118. Hai mai baciato appassionatamente qualcuno del tuo stesso sesso?
119. Hai mai vantato imprese sessuali fittizie?
120. Hai mai avuto paura guardando una puntata del commissario Rex?
121. Hai mai fatto un disegno sulla faccia di un amico mentre stava dormendo?
123. Hai mai accettato un appuntamento al buio?
124. Hai mai pensato di partecipare ad un concorso di sosia?
126. Hai mai comprato qualcosa in un sexy-shop?
127. Hai mai seguito qualcuno per strada perché eri attratto da lui?
128. Hai mai filmato o fotografato qualcuno senza farglielo sapere?
129. Hai mai pensato a te stesso come una figa?
130. Hai mai messo uno specchio sul pavimento per vedere di quanto sporgesse il tuo sedere?
131. Hai mai fatto una telefonata oscena anonima?
132. Hai mai visto un film hard?
133. Hai mai legato qualcuno/a al letto?
134. Hai mai usato la lingua per baciare non solo un'altra lingua?
135. Hai mai fatto sesso in un luogo pubblico?

Nella mia vita ho fatto...


I TEST PIU' IN VOGA NELLA RETE:


Nella mia vita ho fatto...

(Evidenzia quello che hai fatto!!!!)
1. Ho offerto da bere a tutti in un bar

2. Ho nuotato insieme ai delfini

3. Ho scalato una montagna

4. Ho guidato una Ferrari

5. Sono stato all'interno della Grande Piramide

6. Ho tenuto in mano una tarantola

7. Ho fatto il bagno nudo nel mare

8. Ho detto "ti amo" credendoci

9. Ho abbracciato un albero

10. Ho fatto uno strip tease

11. Ho fatto bungee jumping

12. Sono stato a Parigi

13. Ho visto una tempesta marina

14. Ho passato la notte sveglio fino a vedere l'alba

15. Ho visto l'aurora boreale

16. Ho cambiato pannolini a un bambino

17. Sono salito a piedi sulla cima della Torre di Pisa

18. Ho coltivato e mangiato verdure del mio orto

19. Ho toccato un iceberg

20. Ho dormito sotto le stelle

21. Sono stato su una mongolfiera

22. Ho visto una pioggia di meteoriti

23. Mi sono ubriacato

24. Ho fumato

25. Ho guardato le stelle con un telescopio

26. Mi è venuta la ridarella in un momento inopportuno

27. Ho fatto una promessa senza mantenerla

28. Ho scommesso e vinto ai cavalli

29. Mi sono finto malato pur non essendolo

30. Ho invitato uno sconosciuto a casa mia

31. Ho fatto battaglie con palle di neve

32. Mi sono fotocopiato il culo in ufficio

33. Ho gridato con tutta la mia forza solo per il gusto di farlo

34. Ho tenuto in braccio un agnellino

35. Ho dormito su una panchina

36. Ho fatto un bagno romantico a lume di candela

37. Ho fatto una doccia con acqua gelata

38. Mi sono messo a parlare con un mendicante

39. Ho visto un'eclisse totale

40. Ho preso il sole nudo

41. Sono stato su un roller coaster

42. Ho compiuto una home run

43. Ho ballato come un matto fregandomene degli altri

44. Ho parlato con accento straniero per un giorno intero

45. Ho visitato il luogo d'origine dei miei antenati

46. Almeno una volta mi sono sentito felice della mia vita

47. Ho visitato tutti gli Stati dell'America

48. Amo il mio lavoro in ogni suo aspetto

49. Ho confortato qualcuno che è stato smerdato di brutto

50. Ho vinto a qualche lotteria

51. Ho ballato con estranei in paesi stranieri

52. Ho visto le balene

53. Ho regalato dei fiori

54. Ho rubato o danneggiato cartelli stradali

55. Sono stato rispedito in Europa all'arrivo in USA

56. Ho fatto un viaggio on the road

57. Ho fatto alpinismo

58. Ho mentito alla dogana

59. Ho fatto una passeggiata notturna sulla spiaggia

60. Ho fatto parapendio

61. Sono stato in Irlanda

62. Ho avuto il cuore spezzato più a lungo di quanto sia stato innamorato

63. Al ristorante mi sono seduto a mangiare con estranei

64. Sono stato in Giappone

65. Scrivo il mio peso

66. Ho munto una mucca

67. Sistemo i CD in ordine alfabetico

68. Ho sognato di essere un supereroe da fumetto

69. Ho cantato in un karaoke bar

70. Sono stato a letto un giorno intero

71. Ho fatto immersioni subacquee

72. Ho sognato di essere invisibile

73. Mi sono addormentato al cinema

74. Ho baciato sotto la pioggia

75. Ho giocato nel fango

76. Ho giocato sotto la pioggia

77. Sono stato in un drive-in

78. Ho fatto qualcosa di cui pentirmi senza però pentirmi d'averlo fatto

79. Ho visto la Muraglia Cinese

80. Ho scoperto che qualcuno ha scoperto il mio blog

81. Ho rotto una finestra o un vetro

82. Ho iniziato un business

83. Mi sono sempre innamorato ricambiato

84. Ho visitato siti antichi

85. Ho fatto un corso di arti marziali

86. Ho ascoltato la stessa canzone per più di 20 volte

87. Sono stato sposato

88. Sono stato in un film

89. Ho rovinato una festa

90. Ho pianto vedendo un film

91. Ho amato qualcuno che non meritava

92. Sono stato baciato appassionatamente da provare le vertigini

93. Ho divorziato

94. Sono diventata rossa parlando con un ragazzo

95. Sono caduto in pubblico

96. Sono stato battuto da una donna

97. Ho cucinato biscotti

98. Ho vinto un concorso di bellezza

99. Sono stato in gondola a Venezia

100. Mi è venuta la pelle d'oca (nel senso buono) sentendo la lingua di un'altra

persona

101. Ho almeno un tattoo

102. Ho almeno un piercing

103. Sono sceso in canoa sullo Snake River

104. Sono stato in uno studio tv come pubblico

105. Ho ricevuto fiori

106. Ho così tanto mangiato fino a dover rimettere

107. Ho ballato fino all'alba

108. Sono stata a letto con più di 10 ragazzi

109. Ho suonato in pubblico

110. Sono andato a giocare a Las Vegas

111. Ho mangiato pescecane

112. Ho inciso musica

113. Sono stato in Thailandia

114. Ho comprato una casa

115. Sono stato in zona di guerra

116. Sono stato in crociera

117. Ho picchiato mio fratello

118. Parlo più di una lingua

119. Mi sono fatto bendare

120. Sono stato coinvolto in una rissa

121. Ho emesso assegni a vuoto

122. Ho assistito a "Rocky Horror Picture Show"

123. Ho cresciuto bambini

124. Di recente ho comprato e ho giocato con qualcosa d'infantile

125. Ho seguito l'intero tour di un gruppo

126. Sono stato un groupie

127. Ho partecipato a uno Spring Break

128. Ho girato in bici in un paese straniero

129. Ho scoperto qualcosa d'importante sui miei antenati

130. Ho scritto al Governatore del mio Stato

131. Ho traslocato e iniziato vita in un'altra città

132. Sono stato sul Golden Gate Bridge

133. Avrei voluto essere in un telefilm

134. Ho cantato in macchina per almeno 20 Km

135. Ho abortito

136. Ho subito un intervento di chirurgia plastica

137. Sono sopravvissuto a un incidente stradale

138. Ho scritto articoli per giornali

139. Ho fatto diete

140. Ho pilotato aerei

141. Ho accarezzato animali di cui ho paura

142. Ho avuto rapporti omosessuali

143. Ho fatto innamorare ma senza poter ricambiare

144. Ho fatto nascere un animale

145. Sono stato licenziato

146. Ho vinto soldi a un tv show

147. Mi sono rotto qualche osso

148. Ho ucciso animali

149. Ho ucciso esseri umani

150. Ho partecipato a un safari in Africa

151. Ho guidato una moto

152. Ho guidato un trattore

153. Ho dei piercings all'infuori delle orecchie

154. Ho sparato con armi da fuoco

155. Ho mangiato funghi trovati nel bosco

156. Non ho dormito per più di un giorno

157. Ho subito operazioni chirurgiche

158. Sono stato bocciato

159. Ho fatto l'autostop

160. Ho avuto un serpente come animale domestico

161. Ho dormito per tutta la durata di un volo aereo

162. Ho visto più paesi stranieri che non stati americani

163. Sono stato in tutti i continenti

164. Ho viaggiato in canoa per più di due giorni

165. Ho guidato acqua scooter

166. Ho mangiato carne di kanguro

167. Ho mangiato sushi

168. Ho scopato all'aperto

169. Ho preso a pugni qualcuno

170. Ho avuto relazioni della durata di oltre un anno

171. Ho fatto cambiare idea a qualcuno su qualcosa

172. Ho cambiato idea su qualcosa o su qualcuno

173. Ho fatto licenziare qualcuno

174. Ho trovato soldi

175. Mi sono lanciata col paracadute

176. Ho mangiato scarafaggi o insetti

177. Ho mangiato pomodori verdi fritti

178. Ho letto Omero

179. Ho rubato al ristorante

180. Ho rubato al supermarket

181. Ho chiesto scusa molto tempo dopo

182. Sono stato eletto capoclasse almeno una volta

183. Ho riparato da solo il mio computer

184. Sono stato DJ

185. Pianto per una giornata intera

186. Ho barato al gioco

187. Sono stato arrestata

188. Ho bigiato la scuola

189. Ho pattinato sul ghiaccio

190. Ho comprato scarpe e vestiti ad un mercatino rionale

191. Ho vomitato in luogo pubblico

192. Ho venduto qualcosa ad un estraneo

193. Ho comunicato con qualcuno non conoscendo la sua lingua

194. Ho rubato la saponetta dall'albergo

195. Ho bucato le ruote di una macchina o strisciato la carrozzeria

196. Ho ruttato davanti ad altre persone

197. Ho copiato un compito in classe

198. Sono caduto in bici

199. Sono svenuto

200. Hai baciato qualcuno del tuo stesso sesso

201. Ho fatto un tuffo da un'altezza di almeno di 10 m

202. Ho assaggiato un cibo coreano

203. Ho pensato seriamente al suicidio

204. Ho odiato

205. Ho avuto esperienze sadomaso

206. Ho lavorato in un bar

207. Sono stato in un sexy shop

208. Ho baciato un ragazzo straniero

209. Mi sono perso in una città sconosciuta

210. Ho tirato dei bidoni

211. Mi sono innamorato di un/a amico/a

212. Ho fatto Yoga

213. Ho fatto esercizi tantrici

214. Ho assistito ad un incidente stradale

215. Sono stato legato

216. Ho giocato a squash

217. Ho avuto un colpo di fulmine

218. Ho fatto un video hard

219. Ho sentito la mancanza di un/a ex

220. Ho Giocato a briscola

221. Ho tenuto un diario segreto

222. Ho fatto sci fuori pista

223. Ho fatto jungle trekking

224. Sono stato con uno/a più piccolo/a di me

225. Mi sono spacciato per qualcun'altro

226. Mi sono arrampicato su un albero

227. Ho desiderato che una notte non finisse mai

228. Ho fatto una pazzia per amore

229. Ho fatto il bagno di notte

230. Ho fumato il narghilè

231. Ho scritto una lettera d'amore

232. Sono stato sospeso da scuola

233. Ho baciato al primo appuntamento

234. Mi sono addormentato tra le braccia di un amico

235. Sono stato lasciato

236. Ho perdonato

237. Ho fatto un incidente in macchina

238. Sono stato vittima di uno scherzo

239. Sono stato alle terme

240. Sono stato a vedere un gran premio di formula uno

241. Sono stato in un night

242. Sono stato in un club privè

243. Ho fatto parasailing

244. Ho mentito spudoratamente

245. Ho fatto un murales

246. Ho visto la barriera corallina

247. Ho fatto la stronza

248. Ho baciato più persone nello stesso giorno

249. Ho ricevuto i complimenti per qualcosa che so fare molto bene

250. Sono stato in un campo nudisti

251. Ho scoperto che qualcuno a cui tenevo mi sputtanava di nascosto

252. Per rabbia ho rotto degli oggetti

253. Sono stato al telefono più di 2 ore

254. Sono scappato di casa

255. Ho scritto una poesia

256. Ho partecipato a un rave

257. Sono stato a casa di uno sconosciuto

258. Ho detto una cosa e subito dopo ho fatto il contrario

259. Faccio abitualmente spuntini di mezzanotte

260. Ho baciato per piu di un'ora consecutiva

261. Ho spiato dal buco di una serratura

262. Ho origliato a una porta

263. Ho camminato su un tetto

264. Ho conosciuto un travestito o una trans

265. Ho letto più libri in un giorno

266. Ho fermato qualcuno per strada per conoscerlo

267. Sono stato in un tempio buddista

268. Ho fatto la sauna

269. Ho tradito

270. Ho preso una multa

271. Sono stato inseguito da cani inferociti

272. Ho ricevuto delle proposte oscene

273. Ho fatto un provino televisivo

274. Ho fatto di tutto per rendere felice una persona

275. Ho fatto break dance in mezzo a una strada

276. Sono stato ai Caraibi

277. Sei stato in acqua per più di sei ore

278. Ho incontrato qualcuno conosciuto in chat

279. Sono stato ad un concerto

280. Ho guidato senza essere in grado di farlo

281. Ho fatto giochi alcoolici

282. Ho visitato più posti all'estero che in Italia

283. Non ho una sola nazionalità

284. Sono stato ad una festa della birra

285. Sono andato da qualche parte dicendo a tutti che andavi da un altra

286. Sono stato ricoverato

287. Ho suonato in un gruppo

288. Hai corrotto qualcuno

289. Sei stato raccomandato

290. Ti sei iscritto ad un partito

291. Sono stato tradito

292. Ho desiderato una persona per mesi senza riuscire a dichiararmi

293. Ho avuto una "storiella" in vacanza

294. Ho desiderato di andare a vivere all'estero

295. Ho viaggiato senza biglietto

296. Sono stato single per scelta

297. Sono stato con qualcuno per passatempo

298. Ho volato

299. Ho avuto incubi ricorrenti

300. Ho girato nudo per casa

martedì

Una provocazione sul Codice da Vinci


Cari lettori, non preoccupatevi, non voglio più tediarvi con inutili recensioni sul libro e sul film ormai stranoti...volevo solo lanciare una provocazione;
la cosa che più di tutte non mi convince sulla questione è questa:
1) dai risvolti della vicenda sulla veridicità o meno delle tesi sposate da Dan Brown, si sa che la tesi fondamentale contenuta nel libro -e cioè le nozze con la Maddalena, e il Santo Graal come il Sang Real quale discendenza sacra- è contenuta anche nel best-seller 'Il santo Graal' di Baigent, Leigh e Lincoln. Ora mi chiedo: questi autori, che hanno sempre giurato di aver scritto la verità, hanno indotto un'azione legale contro Brown per plagio. Ma come? Se io scrivo un libro su Cesare, posso poi denunciare per plagio qualcuno che su Cesare scrive un'altra biografia, sia pure romanzata, raccontando gli stessi eventi storici? Se è verità è verità, o no? Posso forse appropriarmene a tal punto da difenderla come propria idea a dispetto di tutto, e per averne i relativi proventi? Questo comportamento non lo tiene l'autore che vuole difendere la sua idea romanzata, che perciò sente sua in quanto propria?
2) la questione sull'ipotesi del Sang-Real mi suona male:
si fa tanto baccano per dire che Gesù è un semplice mortale e poi si vuole a tutti i costi difendere la sua discendenza come fosse la discendenza di una razza pura perfetta e regale, da celare e da custodire: non ricordate che I Protocolli dei Savi (Anziani) di Sion è un'opera letteraria che, nella forma di un presunto "documento" segreto, descrive un ipotetico piano per la conquista del dominio del mondo da parte degli ebrei? e che a partire dalla prima pubblicazione nell'impero russo nel 1903, diverse ricerche obiettive hanno - in più di un'occasione - dimostrato che si tratta di un falso; in particolar modo, una serie di articoli pubblicati sul The Times di Londra nel 1921 ha provato che gran parte del materiale è frutto di plagio da precedenti opere di satira politica, non correlate agli ebrei: da Montesquieu e Machiavelli in primis? E che furono messi in circolazione proprio nel periodo nazista e avvalorati da Hitler, attraverso i quali lui giustificava la sua soluzione finale? Vedete a che conclusioni si giunge?
Facciamo il punto: se Gesù era un rappresentante della casata di Davide è un uomo, ma non tutti i figli di Davide sono figli di dio (vedi gli incresciosi avvenimenti relativi ad Adonia); nel mondo egiziano i faraoni si fanno chiamare "figli" di qualche divinità per avallare il loro prestigio e ottenere più sicura obbedienza dai loro sudditi, così come nel vecchio Testamento si riserva la designazione di "figli di Dio" agli angeli (Gn 6, 2-4; Sl 29, 1; 82, 6; 89, 6; Gb 1, 6-12; Dt 32, 8; Dn 3, 25), ai re (2 Sam 7, 11-14; Sl 2, 7), al popolo d’Israele (Es 3, 7, 12; 4, 22; Os 11, 1; Gr 31, 9; Sir 36, 11); ai giusti (Sir 2, 18; 4, 10). Ci si chiede dell'importanza della figura di Davide in relazione a Gesù: in ebraico Davide significa "il diletto", "l'amato", ed egli fu, in effetti, l'oggetto dal favore divino: "Egli edificherà una casa al mio nome ed io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d'uomo ... ma non ritirerò da lui il mio favore" (Samuele 7, 13-15).
Non necessariamente la salvezza del popolo ebraico sarebbe intercorsa tramite l'intervento della casa regale: la casata di Davide aveva ricevuto da Dio il compito di assicurare la speciale presenza di Dio. Davide aveva passato la sua vita a fare preparativi per la costruzione del tempio, un edificio permanente segno della presenza di Dio. Sarebbe stato Salomone (il secondo figlio di Betsabea) a costruire il tempio al centro della vita nazionale e responsabilità dei governanti era garantire la continuità del culto e in questo la fedeltà della nazione a Dio. Senza la presenza di Dio, infatti, tutti gli sforzi della famiglia di Davide sarebbero stati vani. Non ci sarebbe stata né protezione né prosperità senza la presenza di Dio. Ecco che allora l'espressione di S.Paolo "riguardo al figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne,costituito figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la resurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore (Rm 1, 1-4)" assume connotati più ortodossi. La considerazione che la salvezza del popolo ebraico dipendesse dalla stirpe reale di Davide e dal figlio giusto, Salomone, è evidente nelle parole di Matteo:
"Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: «Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:

Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,

finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?

Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?!"
3) Se Gesù fosse soltanto un profeta (come Maometto) perchè bisogna venerare la sua discendenza? Non si cade nello stesso atteggiamento che hanno i Musulmani nei confronti dei discendenti del loro profeta e in base al quale hanno operato le loro disastrose divisioni interne in sunniti e sciiti? Se poi invece il Graal è un oggetto (così come ritenuto nel ciclo epico dei cavalieri) perchè il ritrovare un oggetto usato da un uomo è tanto importante? Almeno in Indiana Jones e l'ultima crociata, il Graal aveva funzioni miracolose in virtù del suo essere venuto a contatto con una figura ultraterrena... E se invece il suo valore risiede solo nel suo essere una reliquia, come evitare che sorgano dei falsi, peraltro atteggiamento già ripresentatosi più volte nella storia?
4) se vogliamo anche prendere per buona la considerazione di Dan Brown, beh, allora non possiamo non evitare l'incongruenza nella trama: alla fine del libro si lascia intendere che la tomba di Maria Maddalena si trova nella piramide piccola che accoglie quella grande di vetro del Louvre; bella incongruenza visto che la forma della piramide piccola richiama il maschile e non certo il femminile!
5) Per la rappresentazione dell'Ultima Cena di Leonardo è bene precisare che l'affresco fu eseguito tra il 1495 e il 1498 e che Leonardo lo dipinge nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, a Milano: a) se avesse dipinto il quadro a casa sua, allora ci potrebbe pure essere il tentativo di cercare un messaggio nascosto; il duca Francesco I Sforza donò, nel 1463, il fondo ai pp. Domenicani per fabbricarvi la chiesa ed il convento, unendovi somme grandiose: ricordate chi erano i domenicani? e secondo voi è possibile che Leonardo lavorasse in assoluta tranquillità senza rischiare una condanna? chi sostiene che la presunta Maddalena sia stata camuffata poi con barba e colori più scuri, inconsapevolmente, ci sta dando ragione.
b) se fosse la Maddalena, mancherebbe un apostolo!
Per quanto riguarda poi la rappresentazione dell'Ultima Cena è bene tener presente le parole di Giovanni: "Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: "In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà". I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: "Di', chi è colui a cui si riferisce?". Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?".
Nei Cenacoli precedenti Cristo e gli Apostoli appaiono figure statiche, allineate dietro la lunga mensa con Giuda al di qua del tavolo e Giovanni che poggia il capo reclinato sul petto di Cristo. Leonardo colloca invece tutti gli apostoli su un unico piano e anziché collocarli in fondo allo spazio, sceglie di metterli in primo piano, a gruppi di tre dietro i quali si apre un vasto e profondo ambiente: l'intera rappresentazione è impostata su rigorose regole di simmetria e di prospettiva con l'illusione che lo spazio reale del refettorio prosegua fin dentro lo spazio della scena. In quest´opera Leonardo rappresenta le emozioni dei protagonisti della storia, Gesù e gli Apostoli. Sappiamo che per il pittore è molto importante illustrare i ”moti dell'animo”: nel suo Trattato della Pittura scrive che il bravo pittore deve saper rappresentare non solo l'aspetto esteriore dell'uomo ma anche i suoi pensieri, le sue emozioni; la prima cosa non è difficile da fare, ma la seconda sì, perché pensieri ed emozioni si devono rendere con i gesti e gli atteggiamenti (Lo bono pittore ha da dipingere due cose principali, cioè l'homo e il concetto della mente sua. Il primo è facile, il secondo difficile perché s'ha a figurare con gesti e movimenti delle membra).
Inoltre è necessario che chi sostiene un'analogia tra il modo leonardesco di dipingere le donne e la figura di Giovanni nell'Ultima Cena è bene che abbia come priorità prima quella di rispondere sulla Gioconda: è un maschio o una donna, o il famoso androgino? Che Leonardo fosse attratto dagli uomini è cosa provata: forse che il suo Giovanni volesse lasciar trasparire questo lato, visto che tutte le fonti evangeliche (sia ortodosse che apocrife) parlano dell'evangelista come il discepolo che "gli poggiava il capo sul petto"?
Per constatare quanto detto, vi rimando ad altre rappresentazioni dell'Ultima Cena:
Taddeo Gaddi, Ultima Cena
Andrea del Castagno, Ultima Cena
Nicola dell'Arca, Il compianto
Ghirlandaio, Ultima Cena
Durer, Ultima Cena
Andrea del Sarto, Ultima Cena
Iacopo Bassano, Ultima Cena
Quello che notiamo è che Leonardo opera delle rivoluzioni: separa S.Giovanni dal Cristo e inserisce Giuda insieme agli altri Apostoli.
Allora notate: se Leonardo avesse nascosto la MAddalena nel quadro, separandola dal Cristo, che dire di Taddeo Gaddi, Andrea del Castagno e degli altri? che anche loro erano membri del cosiddetto Priorato di Sion?
Impossibile, giacchè le date non potrebbero coincidere, secondo la scala dei gran maestri contenuta nei Dossier segreti!
Come ultima cosa, come non ricordare che Carlo Magno perseguì una politica di stretta collaborazione con i pontefici romani, sottomettendo e convertendo al cristianesimo i popoli germanici, come costrinse a fare ai Sassoni. La sua opera mira ad uniformare e pianificare sotto tutti i punti di vista (compreso quello religioso) i territori dell'ex Impero Romano d'Occidente. Infatti dal punto di vista religioso egli, con la Admonitio generalis del 789 volle uniformare le regole religiose in materia di liturgia, di applicazione in tutti i monasteri della regola benedettina, di revisione uniforme della Bibbia, di istruzione del clero. Per attuare queste riforme egli chiamò alla corte di Aquisgrana i migliori intellettuali dell'epoca, come Teodulfo, Paolino d'Aquileia, il longobardo Paolo Diacono, e soprattutto Alcuino di York. Proprio in materia di fede è da notare che perseguì la condanna dell'iconoclastia (rifiuto delle immagini) attuata nell'Impero d'Oriente, e ammisse la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio (Filioque). Il risultato più alto di questo lavoro teologico furono i Libri Carolini: ora ci si chiede: se davvero Carlo Magno (e quindi la stirpe dei merovingi) è un discendente di Cristo, bell'insegnamento quello di perseguire con la violenza i precetti di pace, amore e non-violenza professati da Gesù! Come dire: si sputa addosso ad un Papa (Carlo Magno cercò l’appoggio teologico di Roma alle proprie convinzioni, nella persona del Papa Adriano I (793), ma questi confutò in blocco le tesi caroline) di cui però si cerca sempre l'appoggio ma si segue una strada del tutto opposta agli insegnamenti dell'illustre avo! Non credo allora che siano in errore illustri storici quando parlano di quegli eventi (comprese le alleanze papali) come atti di politica e non certo di dispute religiose.

Certo i dubbi della ragione, dalle dispute medioevali alle ipotesi dei dogmi, persistono nel concetto di Dio; ma questo è un altro punto della question
e.

sabato

Regolamento


Regolamento
- Piano in Pixel 2008

1. "PIANO DI SORRENTO IN PIXEL " è il 1° concorso di fotografia promosso e organizzato da Archimede – Associazione Culturale.
2. La partecipazione al concorso è GRATUITA ed è aperta a tutti i giovani dai 15 ai 30 anni (compiuti), esperti e/o dilettanti, di qualsiasi nazionalità. Per partecipare è necessario iscriversi, seguendo le istruzioni descritte nell’apposita sezione all’interno del sito http://www.associazionearchimede.blogspot.com/. I partecipanti partecipano con 1 sola immagine.
3. Il termine ultimo per la partecipazione è fissato per le ore 24.00 del giorno 29 novembre 2008. Archimede si riserva di chiudere in qualsiasi momento le iscrizioni, qualora le stesse raggiungano un numero non compatibile con le modalità organizzative del concorso, come più avanti descritte.
4. La partecipazione al concorso implica l'accettazione incondizionata del presente regolamento.
5. Le fotografie dovranno ritrarre soggetti, ambienti, situazioni, aspetti, luoghi o edifici all'interno dell'area di Piano di Sorrento, così da valorizzarne al meglio le caratteristiche di luogo di incontro tra ambiente naturale e vita sociale.
6. Le fotografie possono essere sia a colori che in bianco e nero, sia scattate direttamente con macchine fotografiche digitali che con macchine tradizionali o cellulari. Le immagini devono essere inedite e non aver partecipato ad altri concorsi fotografici.
7. Le immagini digitali dovranno avere una risoluzione originale di almeno 600 dpi. I file dovranno essere in formato jpg, con qualità immagine MASSIMA e dovranno pervenire su CD o DVD (che non verranno restituiti) al seguente indirizzo: Archimede, Associazione Culturale –concorso fotografico- via C. Colombo 88, 80062 Meta (Na) oppure essere inviati alla mail associazionearchimede@gmail.com entro e non oltre le ore 24 del giorno 29 novembre 2008. Se spedita per posta elettronica, l’immagine andrà inviata singolarmente riportando nell’oggetto della mail il nome del file allegato, come precisato nel successivo art. 8.
8. La mail dovrà contenere il nome dell’immagine, il nome e il cognome dell’autore e un suo recapito. Sul CD o DVD dovrà essere riportato con pennarello indelebile il cognome e nome dell’autore e un suo recapito.
9. La data della premiazione dei fotografi che avranno realizzato le immagini vincitrici verrà comunicata sul sito di Archimede e con una mail a tutti i partecipanti.10. Archimede si riserva la facoltà di non accettare immagini la cui realizzazione si presume abbia arrecato danno e offesa al soggetto della stessa o comunque non in linea con lo spirito del concorso.
11. Le fotografie in concorso verranno pubblicate, all’interno di una Photogallery appositamente creata, all’interno del sito di Archimede e una selezione di tutte le fotografie trasmesse verrà successivamente organizzata nella Biblioteca Comunale del Comune di Piano di Sorrento.
12. Le fotografie ammesse al concorso saranno valutate da una idonea giuria tecnica composta da esperti del mondo della cultura, dell’arte e della comunicazione. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile.
13. Ogni partecipante è responsabile di quanto forma oggetto delle proprie opere, sollevando gli organizzatori da ogni responsabilità, anche nei confronti di eventuali soggetti raffigurati nelle fotografie. Il concorrente dovrà informare gli eventuali interessati (persone ritratte) nei casi e nei modi previsti dall'art.10 della legge 675/96 e successiva modifica con D.Lg. 30 giugno 2003 n.196, nonché procurarsi il consenso alla diffusione degli stessi. In nessun caso le immagini inviate potranno contenere dati qualificabili come sensibili.
14. Ogni partecipante dichiara di possedere tutti i diritti sulle acquisizioni digitali delle fotografie inviate. Gli organizzatori, pur assicurando la massima cura delle opere e dei supporti, declinano ogni responsabilità per eventuali danni o smarrimenti, da qualsiasi causa derivanti.
15. Trattamento dei dati personali. In conformità a quanto deliberato dall’art. 10 della legge 675/96, “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali” e successiva modifica con D.Lg. 30 giugno 2003 n.196, i dati personali forniti dai Concorrenti con la compilazione del modulo elettronico, raccolti e trattati con strumenti informatici, saranno utilizzati per individuare i vincitori e per identificare gli autori delle fotografie nelle varie occasioni in cui queste saranno esposte o pubblicate e per le comunicazioni relative al concorso stesso.
16 Ai vincitori non presenti all'atto della premiazione sarà inviata comunicazione unicamente attraverso l’indirizzo di posta elettronica indicato nel form d’iscrizione al concorso.
17. Per consentire la stampa delle migliori fotografie selezionate gli autori si impegnano a mettere tempestivamente a disposizione dell’organizzazione del concorso il file ad alta risoluzione della fotografia.
18. Sono previsti i seguenti premi: 12 targhe alle 12 fotografie premiate che verranno utilizzate per la formazione del Calendario di Piano di Sorrento 2009. La giuria si riserva altresì la possibilità di premiare con una targa speciale la fotografia più suggestiva e comunicativa dell’intera rassegna fotografica.
Al termine dell’ esposizione verrà indetta una mostra con tutto il materiale onde permettere appuntamenti di discussione e contestualizzazione delle opere.
19. Le opere verranno conservate negli archivi del Comune di Piano e potranno essere utilizzate come materiale visivo patrimonio di tutti. Pertanto i partecipanti col presente accettano esplicitamente di cedere gratuitamente i diritti d'uso delle immagini e delle loro eventuali elaborazioni al Comune di Piano di Sorrento, autorizzando lo stesso alla pubblicazione ed all’utilizzo delle proprie fotografie per finalità non di lucro.
20. Non sono ammesse opere elaborate al computer.

lunedì

Intervista a Domenico Palumbo



Il mistery di Domenico Palumbo, giovane autore esordiente della Penisola Sorrentina

di F. M.



Sorrento si fa ulteriormente conoscere in questi giorni con un agile primo romanzo di un suo figlio: Domenico Palumbo, giovane ventiquattrenne, autore esordiente della Penisola Sorrentina fresco di laurea e di idee. Simpatico, solare, romantico (almeno dal tono della raccolta delle sue ultime poesie "Oltre il cuore") si è cimentato in un romanzo, che, purtroppo, a causa dei tagli imposti dalla casa editrice, appare quasi un racconto. Ma alla lettura i temi fondamentali non sfuggono, perciò cerchiamo di afferrarli anche noi... già, perchè ci riserviamo la possibilità di verificare quanto appreso nell'intervista di prossima uscita!!!


Che cosa accadrebbe se fosse ritrovata una lettera di Socrate? Questo è il motore dell’azione nel libro “una lettera dal passato”, un motore che pur rimane silenzioso e qualche volta, seppur fa capolino tra le righe, non parla se non con esili ammiccamenti. La vicenda si svolge in una piccola città di provincia –indefinita, anonima- la cui tranquillità è sconvolta dall’assassinio di Johnny Quimenon, un vecchio archeologo che vive in cima alla collina in una casa di sua proprietà con la sorella Ida. Le indagini sono affidate a due giovani poliziotti, Alan e Frank: uno addestrato all’uso della mente, versatile, perspicace, l’altro forte, impavido, buongustaio. Insieme formano, però, una accoppiata vincente: eppure questo libro non sarebbe possibile immaginarlo senza la presenza forte e determinante delle rispettive ragazze: Liz e Mena. In realtà l’investigatore in questo libro è costituito dall’insieme, a volte conflittuale, esplosivo, dei ragazzi: a parte, invece, la figura dell’ispettore capo, McCallaghan. Se da un lato veste i panni del ‘sempliciotto’ -secondo il clichè degli ultimi anni- pur ricopre il difficile compito di essere il ‘lettore ideale’, di essere cioè il pretesto delle disquisizioni e delle chiarificazioni di Alan, e, nello stesso tempo, di essere una guida tacita che indica la strada ai protagonisti. E il nemico? A differenza dei thriller, dei gialli e dei polizieschi, il nemico è amorfo, non avendo una parte attiva se non all’inizio dell’avventura e pur sempre rimanendo poi ai margini, anche quando, a indagini concluse, si ricostruisce il quadro dell’avvenimento: sempre parziali le motivazioni, sottili, sfuggenti. E questo perché uno dei moventi dell’assassinio è racchiuso nella gelosia del sapere: c’è chi si è arrogato il diritto di essere il solo custode di una conoscenza particolare, unica. Movente, quindi, che non può trovare una chiarificazione certa, chiara, perché c’è sempre una parte incompleta, un non-detto che deve rimanere, in qualche modo come garanzia della finzione. Ed è sui generis anche questa dicotomia: Johnny inventa una serie di trappole per coloro che potrebbero violare il reperto di cui vuole essere l’unico custode; gli assassini invece sono esponenti di una setta e per questo seguaci di una forma di sapere particolare, e se da una parte agisce violentemente –perché vuole aver ragione di tutto, ferma com’è nella convinzione di possedere la Verità- dall’altro scende sullo stesso piano della vittima, autoproclamandosi cioè come custode della Verità.
Ed è invece proprio nell’attività socratica di indagine di Alan, -portata avanti con il dialogo aperto, incentrata su ricerche e deduzioni, che è da individuare l’esatto opposto di questo atteggiamento esoterico del sapere: un sapere in costruzione è, socraticamente, un sapere chiaro, un sapere ‘che-viene-.alla-luce’.
Jhonny è ossessionato, ha predisposto tutto nei minimi dettagli, ha costruito false piste: e se da un lato cerca nella contemplazione dell’oggetto protetto la chiave per raggiungere una conoscenza più completa, dall’altro non esita ad abbandonarsi ai culti del mistero, a quei culti oracolari e dionisiaci della Grecia antica. Ed è quest’ombra a rendere ‘dark’ la scena, a giustificare i tanti colpi di scena della narrazione. Non ultimo, il duello finale. E la ricostruzione del manoscritto nonché la lettura del reperto socratico: particolare è l’atteggiamento di Socrate di fronte alla morte, tremendamente umano nel suo tentennare, nel suo chiedersi eppure nel suo indicare, come un testamento, le linee maestre e non dette della sua esistenza. E forse non affatto irreali.

Il libro è edito da Tracce diverse edizioni e costa 12.00 euro.
In bocca al lupo, Domenico!



sabato

una lettera dal passato recensione


RECENSIONE di “UNA LETTERA DAL PASSATO”
Che cosa accadrebbe se fosse ritrovata una lettera di Socrate? Questo è il motore dell’azione nel libro “una lettera dal passato”, un motore che pur rimane silenzioso e qualche volta, seppur fa capolino tra le righe, non parla se non con esili ammiccamenti. La vicenda si svolge in una piccola città di provincia –indefinita, anonima- la cui tranquillità è sconvolta dall’assassinio di Johnny Quimenon, un vecchio archeologo che vive in cima alla collina in una casa di sua proprietà con la sorella Ida. Le indagini sono affidate a due giovani poliziotti, Alan e Frank: uno addestrato all’uso della mente, versatile, perspicace, l’altro forte, impavido, buongustaio. Insieme formano, però, una accoppiata vincente: eppure questo libro non sarebbe possibile immaginarlo senza la presenza forte e determinante delle rispettive ragazze: Liz e Mena. In realtà l’investigatore in questo libro è costituito dall’insieme, a volte conflittuale, esplosivo, dei ragazzi: a parte, invece, la figura dell’ispettore capo, McCallaghan. Se da un lato veste i panni del ‘sempliciotto’ -secondo il clichè degli ultimi anni- pur ricopre il difficile compito di essere il ‘lettore ideale’, di essere cioè il pretesto delle disquisizioni e delle chiarificazioni di Alan, e, nello stesso tempo, di essere una guida tacita che indica la strada ai protagonisti. E il nemico? A differenza dei thriller, dei gialli e dei polizieschi, il nemico è amorfo, non avendo una parte attiva se non all’inizio dell’avventura e pur sempre rimanendo poi ai margini, anche quando, a indagini concluse, si ricostruisce il quadro dell’avvenimento: sempre parziali le motivazioni, sottili, sfuggenti. E questo perché uno dei moventi dell’assassinio è racchiuso nella gelosia del sapere: c’è chi si è arrogato il diritto di essere il solo custode di una conoscenza particolare, unica. Movente, quindi, che non può trovare una chiarificazione certa, chiara, perché c’è sempre una parte incompleta, un non-detto che deve rimanere, in qualche modo come garanzia della finzione. Ed è sui generis anche questa dicotomia: Johnny inventa una serie di trappole per coloro che potrebbero violare il reperto di cui vuole essere l’unico custode; gli assassini invece sono esponenti di una setta e per questo seguaci di una forma di sapere particolare, e se da una parte agisce violentemente –perché vuole aver ragione di tutto, ferma com’è nella convinzione di possedere la Verità- dall’altro scende sullo stesso piano della vittima, autoproclamandosi cioè come custode della Verità.
Ed è invece proprio nell’attività socratica di indagine di Alan, -portata avanti con il dialogo aperto, incentrata su ricerche e deduzioni, che è da individuare l’esatto opposto di questo atteggiamento esoterico del sapere: un sapere in costruzione è, socraticamente, un sapere chiaro, un sapere ‘che-viene-.alla-luce’.
Jhonny è ossessionato, ha predisposto tutto nei minimi dettagli, ha costruito false piste: e se da un lato cerca nella contemplazione dell’oggetto protetto la chiave per raggiungere una conoscenza più completa, dall’altro non esita ad abbandonarsi ai culti del mistero, a quei culti oracolari e dionisiaci della Grecia antica. Ed è quest’ombra a rendere ‘dark’ la scena, a giustificare i tanti colpi di scena della narrazione. Non ultimo, il duello finale. E la ricostruzione del manoscritto nonché la lettura del reperto socratico: particolare è l’atteggiamento di Socrate di fronte alla morte, tremendamente umano nel suo tentennare, nel suo chiedersi eppure nel suo indicare, come un testamento, le linee maestre e non dette della sua esistenza. E forse non affatto irreali.
Domenico Palumbo
Tracce diverse edizioni 12.00 euro

"La lettura è la musica della mente; è il canto di un'anima che sa di essere viva".
Con queste parole il dott. Domenico Palumbo ha concluso il suo intervento per la prima presentazione del romanzo "Una lettera dal passato", edito da Traccediverse Edizioni, euro 12,00.
Ma noi, incontentabili, abbiamo voluto sapere di più, sul suo conto, sulla genesi del libro, e sulle difficoltà di pubblicare per un esordiente.
- Allora, dottore, è soddisfatto?
- Molto, mi creda.
- Perchè la gente si è interessata al suo libro?
- Beh, questo dovreste chiederlo a loro. Forse solo per semplice curiosità.
- Curiosità di cosa?
- Di un libro piccolino che, camuffato da mistery, vuole portarci indietro nel tempo, vuole portarci fino a Socrate.
- Ci spieghi meglio.
- Oggi i libri che vendono di più sono i polizieschi, sia sul mercato nazionale che estero: non è un caso, per esempio, che Camilleri, col suo Montalbano, sia l'autore italiano più letto e amato. La gente ha bisogno di fiducia che paradossalmente acquista seguendo le gesta del personaggio-eroe che si cimenta in indagini complicate -e quindi giudicate irrisolvibili- senza abbandonare mai la sua umanità: il lettore si sente vicino a lui, si fida di lui, e con lui vive la storia. D'altro canto si sente sicura perchè in ogni momento può scegliere di lasciare l'attenzione, può permettersi di distrarsi, di ascoltare semplicemente: sì, il lettore sa che nulla lo vincola, sa che quando vuole ha la possibilità di poter ritornare indietro nella lettura, di riprendere il filo in un secondo momento, perchè tutto procede seguendo una logica, tutto è concatenato; questa è una peculiarità che non appartiene al romanzo d'eccezione, che chiede, invece, continuamente l'attenzione e la partecipazione del lettore. In questo genere rientra anche il thriller che si può fondare su basi assolutamente realistiche, -vedi i romanzi di Connelly- oppure su interpretazioni di un particolare periodo storico - vedi il Codice da Vinci: in questo caso si parla di mistey.
- E "Una lettera dal passato" parla di Socrate.
- Parla di una storia ambientata ai giorni nostri, di un assassinio, che però è legato ad una vicenda di 24 secoli fa; di solito quando si parla di Socrate, si puntualizza che v'è incertezza sull'interpretazione della sua filosofia perchè mancano fonti di prima mano, mancano scritti di Socrate. Platone, il suo allievo, che ci ha lasciato nelle sue opere il ritratto più conosciuto del maestro, ci parla di questo rifiuto del maestro per la lettera scritta, adducendo come giustificazione a tal comportamento la considerazione che la lettera scritta non è più viva: la scrittura tace. Ebbene, l'immagine del filosofo che ci consegna Platone è di un uomo che si interroga, di un uomo che sta in mezzo ad altri uomini, che beve con loro, che apprezza la bellezza, che prende parte attiva alla vita della polis. Un uomo che è stato accusato, che si difende davanti alla città, che ha un così profondo rispetto per l'istituzione che l'ha condannato da rifiutare la fuga; un uomo che prima di morire rimane in cella per 30 giorni. Beh, immaginatevi Socrate in quei giorni: forse sarebbe un grave errore pensare che abbia scritto una lettera al suo amico Platone che, d'altronde, nel Fedone, dice di non essere stato presente alla dipartita del maestro?
- Una lettera d'addio allora?
- In un certo senso; ma è riduttivo definirla in questa maniera, come è dispendioso elencare tutti i punti che suggerisce.
- Ci parli del personaggio principale: prima ha menzionato Montalbano. Si è ispirato a Camilleri?
- No, anzi. Ho voluto fare di testa mia, per questo aspetto. Di solito nei gialli l'investigatore-protagonista ha sempre una spalla, un fidato collaboratore, e questo accade più per una ragione tecnica che per un reale stratagemma dello scrittore. Questi, infatti, ha bisogno di inserire, tra i silenzi del protagonista e le sue arringhe conclusive, un personaggio che sia obiettivo, e che impersonifichi il ruolo del 'lettore ideale'; provate a leggere Conan Doyle e vi renderete conto che le domande di Watson non sono per nulla banali, come non sono banali le puntualizzazioni di Hastings o di Archie Goodwin; semmai appaiono del tutto spropositate le prime affermazioni e le prime deduzioni di Holmes, di Poirot o di Nero Wolfe.
Io, invece, ho voluto fare del gruppo il personaggio principale del libro; c'è Alan, che senza dubbio spicca sugli altri per la capacità di mettere insieme il puzzle, ma il carattere pragmatico di Frank, la finezza di Mena e la sensibilità di Liz, sono supporti essenziali e svolgono un ruolo del tutto principale. Prendono parte alle indagini e questo, se anche può apparire irreale, risponde ad una mia precisa volontà: rispecchiare nella struttura la concezione di Socrate sull'arte del dialogo quale fonte per giungere alla conoscenza, alla Verità. Voglio aggiungere anche un'altra cosa: di solito la figura dell'ispettore della polizia è ritratta in modo bonario, quasi fosse un sempliciotto; io l'ho visto invece come fosse un padre e proprio per questo ho voluto far emergere alcuni aspetti della sua vita, altrimenti taciuti. Non per ultimo ho voluto rivoluzionare la figura dell'assassino; leggendo il libro, seguendo lo svolgimento della trama, il lettore conoscerà l'assassino, che, però, rimane stranamente una figura dai contorni non delineati, rimane sconosciuto. L'ho fatto di proposito.
- Perchè?
- Perchè il vero antagonista che sta dietro tutta la vicenda, è proprio quella gelosia del sapere che vuole custodire gelosamente la Verità; è quell'ombra che per un attimo sfiora il pensiero del sapiente, quando trova la verità: perchè devo comunicare agli altri la Verità?
- Non c'è che dire...adesso capiamo la curiosità dei presenti. Però noi vogliamo sapere di più: cosa l'ha spinta a scrivere?
- Non saprei dirlo: non so se sia un bisogno, una liberazione, una strada che devo seguire...so che sono sempre stato attratto nei vortici della fantasia, ho sempre trovato affascinante e appagante viaggiare con la mente, immaginare, e raccontare storie.
- Lei è un esordiente: ha trovato difficoltà a pubblicare il suo libro? Ci spieghi qual'è stato l'iter che ha seguito.
- Un esordiente ha non poche difficoltà; e questo non dipende solo dalle case editrici, dipende soprattutto dalle aspettative che lo scrittore si pone. C'è gente che vuole la notorietà, vuole i soldi, vuole un compenso elevato. C'è gente che si dispera per un lavoro rifiutato, che crede che il vero problema sia quello di farsi pubblicare e non pensa invece che lo scoglio non è scrivere un libro, è venderlo. Prendete il caso di Melissa P. Il suo diario-libro ha sbancato; e questo perchè tratta di una materia che stuzzica i giovani, si presta ad essere la risposta alle domande che i lettori ricercano, asseconda il desiderio di entrare a spiare la vita degli altri. Un cocktail del genere è esplosivo dal punto di vista pubblicitario. Pensate allo scandalo del 'Codice da Vinci': proprio in virtù del polverone mediatico, il libro ha stuzzicato l'interesse di mezzo mondo. D'altro canto bisogna anche precisare che non è detto che un libro diventi subito un best-seller: pensate a "Tre metri sopra il cielo" che prima di diventare popolarissimo tra i giovanissimi, è circolato sottobanco, solo tramite passaparola. Bisogna impegnarsi seriamente nella promozione. Non a caso Bruno Vespa, pur essendo conosciutissimo, segue il suo libro in tutte le fasi, e non disdegna i dibattiti e le presentazioni. Io ho avuto la fortuna di trovare una casa editrice che ha deciso di pubblicare il manoscritto; tuttavia ho dovuto acconsentire ai tagli inevitabili a causa delle spese di pubblicazione.
- E' sempre inevitabile un compromesso?
- E' una scelta individuale, e per questo non esiste la strada da seguire; è necessario invece, che dall'altra parte ci sia un editore serio, chiaro ed efficiente.
- Cosa si sente di dire ai suoi lettori?
- Li ringrazio di cuore; e soprattutto devo ringraziare chi ha creduto in me sempre: per loro non ci sono parole.