lunedì

Domenico Palumbo


Intervista a Domenico Palumbo, autore di "Parole d'amore".
Siamo di nuovo qui, dopo che qualche anno fa abbiamo incontrato l'autore per un'intervista al suo primo lavoro, "Una lettera dal passato": ora siamo tornati, benchè il genere non sia il medesimo, ad intervistare Domenico Palumbo su un tema ostico per natura, e ancor di più se pensiamo che a trattarlo è stato un uomo. Parliamo di poesia, dopo un racconto 'giallo' e perciò la prima domanda è d'obbligo:
- Perchè pubblicare un libro di poesia dopo un giallo?
- Essenzialmente non riesco a darmi una spiegazione, anche perchè qualsiasi cosa direi sarebbe certamente incompleta. Seguo quella che è la mia ricerca espressiva, e non posso nascondere che molte delle tappe di questo cammino sono state caratterizzate da immagini, pensieri, versi, di volta in volta annotati sui più svariati supporti, cartacei e non. Alla fine mi sono accorto che si poteva raccogliere tutto in un libro di poesie dedicate all'amore.
- è significativo che oggi, malgrado tutte le accuse alle nuove generazioni, c'è ancora voglia di parlare di amore. che cos'è l'amore per te?
- A proposito delle accuse che vengono rivolte ai giovani, specialmente quella dell'assenza dei valori a cui anche questa sua domanda allude, mi piace ricordare le parole di Fabrizio De Andrè che ammoniva quanti sostenevano che i giovani non avessero valori, facendo notare loro che i giovani i valori li hanno, solo che sono diversi da quelli della generazione precedente, ed è per questo, solo perchè non sono ancora storicizzati, che non si riescono del tutto a cogliere, e si finisce molto spesso con l'immaginarsi che noi - i giovani - coltiviamo le più abiette scelleratezze. Ma certamente con il mio libricino di poesie non voglio assolutamente immaginare di rispondere a costoro, o ergermi a paladino della moralità dei giovani. Semplicemente ho voluto raccontare l'amore per come lo vedo io, per come lo sento. Ed è ovvia dunque la risposta alla seconda domanda: l'amore è qualcosa a cui non bastano le parole.
- Può spiegarci meglio questo concetto dell'amore, visto che nel libro, se mi permetti, sono scritte poesie che parlano più degli effetti dell'amore, dalla gioia alla sofferenza, dalla complicità all'addio. Cosa è l'amore per te?
- Non vorrei fare la scortesia di ridere in faccia a quant,i seduti tra coloro che accusano i giovani, ora si alzerebbero cercando di contraddirmi: ho 27 anni e ho conosciuto l'amore. Nelle svariate forme che si presenta nella vita delle persone: dall'amore verso la propria famiglia, a quello platonico delle prime cotte, a quello stilnovista del primo amore, a quello boccaccesco degli altri. L'amore fa parte della vita dell'uomo, ma se ti chiedono che cos'è l'amore, finisci con il fare la fine di S.Agostino che, interrogatosi su che cos'è il tempo non sapeva trovare una risposta, benchè riuscisse con facilità a individuarlo nella successione delle ore. L'amore è un universo di specchi, ogni volta assume ombre e caratteristiche che mandano in tilt la ragione: non sai mai cosa è giusto fare, quando farla e come reagire alle cose. Non c'è verso di trovare una direzione nel labirinto dell'amore. ed è straordinario sentire come dentro ognuno di voi v'è chiara una sola constatazione, che  a qualsiasi parola tentassimo di aggrapparci, per trovarvi una direzione, un suggerimento, una consolazione, ci sembrerebbe troppo poco. Avvertiamo un senso di inadeguatezza se dobbiamo descrivere ciò che amiamo: facciamo un esempio, un caso pratico. Amo una donna: posso usare tutte le parole che conosco per cercare di mettere su carta il sentimento che m'assale al solo pensarla: comunque mi sembrerebbero troppo poco. Con l'amore vale ciò che i medioevali trovavano nelle caratteristiche del male, e cioè l'assenza di limite. La tua vita non ti basta per dire alla tua amata che l'ami. Ecco perchè ti senti di darle la tua vita, quando le prometti amore eterno, o ti senti ferito a morte, quando la storia finisce. Perchè l'amore è qualcosa che va oltre.
- In questo concetto è racchiuso il titolo del tuo libro?
 - Esattamente. L'amore ha bisogno delle nostre parole per potersi esprimere. E queste sono le mie parole per raccontare ciò che ho sentito io quando m'ha fato visita Amore.
- è importante per un poeta la propria musa ispiratrice?
- Io penso di sì. è come una guida. Ti fa rialzare quando la stanchezza, la delusione, il malumore, l'incertezza ti assalgono. è perchè non vuoi deluderla che allora ti dai da fare, e che cerchi il modo di terminare quello che ti sei proposto. Molto spesso, quando siamo in ansia, ci fa bene cercare di immaginare una guida, una persona saggia, senza darci peso per rappresentarcela in determinate fattezze: a qualcuno allora apparirà come un vecchio, ad altri come un santone, ad altri come un elemento della natura, come il sole. è connaturato nel nostro animo cercare di fronteggiare una crisi affidandoci nelle braccia di qualcuno: non lo fanno anche i bambini quando corrono dalla madre? Gli basta anche solo toccare un lembo della gonna, per trovare subito conforto, protezione, calore. A volte invece può capitare che il tuo pensiero si rivolge alla musa perchè vuole più autorevolezza per conquistare una donna. Nessuno ha bisogno della poesia per conquistare una donna: eppure la poesia non ti fa essere banale. E questo secondo me, è una cosa importante per un rapporto d'amore, il non essere mai banali.
- Che cos'è la poesia per un giovane di oggi?
- Non so cosa sia la poesia per un giovane di oggi, perchè non so se sia sempre stato chiaro cosa è la poesia per i giovani di ieri. Mi sono fatto un'idea più o meno: la poesia è la metafora di qualcosa. Cosa sia questo qualcosa, cosa sia quello che cerchiamo, è l'avventura della vita di ognuno di noi.
- Ultima domanda: qual'è la poesia che ti piace di più, quella che consigli al tuo lettore di leggere per prima?
- Non lo so proprio. Raccomando solo di lasciar parlare il testo. Una poesia, concentrandosi tutto in se stessa, in un unicum di musicalità, di drammaticità, di significati, non si riesce a diluire in una spiegazione che ne abbracci genesi, trama e fine; cosicché alle poesie si addice più essere assaporate - meglio- essere vissute, essere sperimentate, che essere raccontate. è quello che vorrei che i miei lettori facessero: lasciarsi sballottare dalle parole.
Domenico Palumbo ne è certo: la poesia toglie all’animo del poeta il peso del mondo e restituisce al lettore la leggerezza dell’intimità, della speranza, e quindi dei sogni. E in effetti leggendo il libro sembra quasi di essere cullati da una dolce melodia che scandisce i versi, ora teneri e soffici come carezze, ora brevi e spietati come dardi. Anche quando deve parlare dell’amore. Perché a sentire l’autore, l’Amore è una cosa seria, che esige lealtà prima che sincerità, coraggio prima che abbandono, verità prima che follie. È così che la poesia diventa omaggio alla donna – che è il mondo tutto, che è una in particolare, che è la più bella di tutte - e l’amore verso di lei l’unica possibilità che ha l’uomo di ritornare nel nido caldo della pancia della mamma. Forse è vero, perché solo così si spiega come, a dispetto del dolore, si torna sempre ad amare.

A.G.

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