Il Paese è impazzito!
Quando i Prodi guerrieri avanzano, li riconosci perché non sono Bianchi, né Turchi, non sono galantuomini né Gentiloni: che son de Castri, non come i Fidel, questo sì, anzi addirittura si credono Bonini! Ma il loro grido si espande dal D’ammela al Letta in un sol balzo, anche se dicono che non sono preda della Lussuria e che il loro cuore non è Di Pietra, ma dolce come il Ferrero: con un bel mazzo di Rosy e Fioroni si presentano dritti dritti ai piedi del Bersaglio prescelto: che sia donna o uomo poco importa, a patto che rimangano sempre Clementi e Pecorari, perché loro te lo dicono prima, che saranno azzeccosi come il Vischio e che non vorranno Casini. Certo correranno peggio di Valentino e di Melandri quando avranno trovato un bel Pollastrini da spennare; ma c’è da dire che correranno ancor di più quando tra gli Amati ci sarà chi li manderà a Parisi, in quel Bel Paese dei baci, magari accompagnati dal dolce suono della Schioppa. Allora cercheranno sì di colpirti prima di te, di darti colpe perché sei Romano e hai voluto fare il generale Massimo o il Cavaliere della rivoluzione, coi tuoi calci Bassi e la tua lingua Fini: ma non temere, o Italiano, perché dalla loro bocca escono solo Ruttelli e dal loro ano solo fagioli Bertilotti.
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