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Privacy o sicurezza?


Diritto alla privacy o diritto alla salvaguardia?


I recenti risvolti sullo scandalo delle intercettazioni ripropongono in maniera sempre più incisiva il problema della legge in relazione alla privacy del cittadino, nonché il diritto dello Stato di salvaguardare la sua stessa esistenza, controllando e accumulando in banche dati informazioni d’ogni genere sulla vita dei propri cittadini, garantendone la sicurezza. Certo ciò che più spaventa e più seriamente preoccupa l’opinione pubblica è l’utilizzo indebito di queste banche-dati: è il caso di Vodafone che ha chiesto a Telecom 525 milioni di danno per "illecito sfruttamento delle informazioni detenute", caso che ha aperto uno scandalo pari a quello che riguarda gli Stati Uniti, dove l’amministrazione Bush è sotto accusa per l’illegalità di milioni di intercettazioni telefoniche e soprattutto per aver richiesto a soggetti privati, come Google, imponenti masse di dati sulle persone. In questo scenario ci si interroga sul rapporto del cittadino con lo Stato, e soprattutto ci si chiede in cosa consiste la libertà quando videosorveglianza, localizzazione, video dei telefonini si trasformano in un mezzo di controllo e prima di tutto di invadenza; e che cosa diventa il diritto di essere informati quando i giornalisti diventano strumenti di distorsione delle notizie? Insomma, diritto alla privacy o diritto alla salvaguardia?
Certo la società è cambiata e del resto lo possiamo intravedere nella questione sollevata dalla proposta dell’indulto. Nell’Italia repubblicana i reati di corruzione e di concussione contro lo Stato non hanno mai beneficiato di provvedimenti di clemenza penale, cosa che invece nello Stato contemporaneo, ove i reati di stupro e di violenza contro le donne e i bambini, il terrorismo e i reati di mafia sono la brutta faccia della società, vengono considerati "minori". Se allora il problema è tutto racchiuso nella caratteristica della nuova società, è doveroso chiedersi se è lecito chiedere alla società di adeguarsi alle visioni del mondo tradizionali o sforzarsi di cercare nuove risposte. Che siano poi dei compromessi, è tutt’altra questione; così come la gente ha il diritto di sapere, allo stesso modo lo Stato ha il diritto di salvaguardarsi: ma lo Stato crea il cittadino o è il cittadino che fa lo Stato?

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