Presentato a Sorrento il libro “Il Mulino di Sophia – virtù e valori per l’uomo di domani”edito da ArchimedeLibri, opera dei due giovani autori sorrentini Domenico Palumbo e Biagio Verdicchio, lo scorso 20 luglio presso la sala consiliare del Comune di Sorrento
“È il libro dell’anno, ve l’assicuro” sono le parole con cui l’on. Luisa Bossa ha introdotto lo scorso 20 luglio a Sorrento, la presentazione de “Il Mulino di Sophia” dei giovani autori sorrentini, Domenico Palumbo e Biagio Verdicchio.
“Siamo di fronte ad un libro che per spessore culturale è un saggio e per suggestione narrativa una sorta di romanzo della vita.” Ha ripetuto queste parole l’On. Bossa, membro della Commissione Parlamentare Antimafia, le stesse che ritroviamo nella prefazione da lei redatta, dinanzi ad una platea ricca di giovani e di personalità del mondo culturale sorrentino.
La presentazione di questo lavoro editoriale ha difatti aperto il ciclo “non solo lettura”, incontri con giovani autori, predisposto dall’assessorato alla cultura e alle politiche giovanili del comune di Sorrento, nella persona di Rosario Fiorentino, e della coordinatrice Marianna di Martino, in una data niente affatto “banale”.
Il 19 luglio di 17 anni fa, difatti, un attentato a via D’Amelio, spegneva la vita del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della scorta.
E questo libro raccoglie tra i grandi del ‘900 portatori di valori e virtù, proprio le parole dei due magistrati simbolo della lotta alla mafia, Paolo Borsellino appunto, e Giovanni Falcone.
L’On. Bossa ha poi sottolineato l’impegno che i due giovani (entrambi ventisettenni) hanno profuso attraverso questo lavoro: “Oggi è facile etichettare il mondo dei giovani come incapaci di guardare oltre, come scansafatiche o addirittura superficiali. Il lavoro di Domenico e Biagio, dimostra che ciò non è affatto vero”. “Ho avuto la fortuna di conoscere” - prosegue nel suo intervento, l’on. Bossa, per otto anni sindaco di una realtà complessa come quella del comune di Ercolano - “almeno tre dei protagonisti raccontati in questo libro: l’On. Nilde Iotti, Don Tonino Bello e Don Diana. Rivederli, anzi rileggere le loro parole significa impegnarsi, affinché i loro insegnamenti non vadano mai persi, soprattutto per chi di voi è più giovane”.
“Credo davvero che siamo di fronte ad un lavoro che non è il romanzo banale e scontato, non aspettatevi il lieto fine. No, queste storie sono la rappresentazione di un impegno profondo, di un attaccamento alla propria patria, al rispetto delle regole ... valori che oggi le stesse istituzioni che anche io rappresento, sembrano aver perso”.
L’intervento dell’On. Bossa dà il la a quello della professoressa Nora Rizzi, una vita d’impegno contro ogni forma di criminalità. Il suo intervento, accorato e forte, parte dall’entusiasmo riscontrato nel leggere il lavoro di Domenico Palumbo e Biagio Verdicchio, sottolineandone in particolare il coraggio, coraggio di due giovani di ripescare personaggi che certamente non hanno conosciuto, ma di cui hanno ammirato, attraverso le parole da loro riportate, valori e virtù che nella loro vita non hanno mai mancato di promuovere.
Alla serata, tenutasi presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento, era presente anche l’On. Marcello Di Caterina, deputato PdL e membro della XIII Commissione Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha sottolineato come questo libro, in fondo possa essere una riflessione su come la politica possa riconquistare i giovani, in tempi di “magra” nei rapporti tra cittadini e istituzioni.
E i due autori? Domenico Palumbo ha ribadito che oggi “parlare di virtù, non vuol dire parlare soltanto di religione, ma che invece vuol dire parlare di democrazia e di uomini”. Questo libro, continua l’autore “indica all’uomo quali siano le vere virtù:da una parte il coraggio di essere uomini, attraverso l’attivismo, l’impegno, la passione civile e dall’altra la cd. virtù dello iato, incamminarsi cioè nello iato della propria esistenza, tra la propria individualità e l’universalità della sua natura. Trovare questo iato è come trovare il suono di sottofondo dell’essenza umana al quale i ‘valori civili’ non possono sembrare inferiori a quelli profetizzati dalla sua religione, ma il contrario: i valori civili che non possono appartenere ad una sola èra o epoca del genere umano, ma che in qualche modo, nei tanti silenzi della storia, sono stati parte integrante del processo di sviluppo umano.”
Biagio Verdicchio, che ha curato la parte relativa ai protagonisti del secolo trascorso portatori di questo “sistema dei valori”, ha, nel suo intervento richiamato le parole della professoressa Rizzi, sottolineando nuovamente che questo “E’ un libro da leggere, un viaggio nel tempo per ritrovare personaggi e non necessariamente eroi che hanno in qualche modo segnato la nostra vita”. “Le loro parole, le interviste rilasciate, i pensieri raccolti” - continua il giovane autore - “non fanno di questo libro una banale antologia. Esse sono l’essenza stessa dell’impegno che questi uomini hanno trasmesso a tutti quanti noi. Falcone e Borsellino, Montanelli, Don Milani, Calamandrei, così cronologicamente distanti eppure tutti legati da un fortissimo senso di appartenenza al proprio Stato, che hanno contribuito a formare, crescere e guidare. Oggi tocca a noi, anche attraverso le loro parole e insegnamenti”. La serata è stata conclusa dall’ass. Rosario Fiorentino, entusiasta di avere aperto proprio con questi due giovani questa rassegna, sottolineando come quest’opera è davvero un libro fatto “da” giovani, ma soprattutto “per” i giovani e leggendo proprio dalle pagine di questo libro le parole intensissime della lettera ai giudici di Don Lorenzo Milani (“la disobbedienza non è una virtù”).
“Il Mulino di Sophia” farà ora tappa il prossimo 9 agosto presso la libreria-internet cafè “Il gabbiano Jonathan Livingston” a Sant’Agnello, alle ore 20,00.
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