martedì



La mia mano afferra a volte
le nuvole, e chiede ad ognuna
quali sono i sogni loro
per farle volare così in alto.
La mia mano afferra a volte
le stelle, e chiede ad ognuna
di chi sono quegli occhi
che sono caduti nei miei.
La mia mano afferra a volte
il vento, e chiede sempre
qual'è il segreto che custodisce
per correre da mano a mano.
La mia mano afferra a volte
una penna, e le chiede sempre
quali sono le parole più belle
per parlare al tuo cuore di donna.
La mia mano afferra a volte
la tua, e allora dimentico tutto
e tutto diventa i tuoi baci i tuoi baci i tuoi baci
le tue labbra le tue labbra le tue labbra
le tue mani le tue mani le tue mani...
anche il mio nome scompare
se sussurro il tuo di nome
quando ti bacio la mano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Domenico, sono Laura.
Finalmente! sono proprio felice di leggerti dinuovo.
Devo dire la verità: questa poesia mi ha fatto scivolare una lacrimuccia sul viso, mi hai commossa, è bellissima.
Cmq non riesco a capire come fai a parlare d'amore così bene da sembrare davvero innamorato di colei che racconti nella poesia. Non posso crederci che nel tuo cuore non esista nessuno, è impossibile. Cmq complimenti! sei davvero molto bravo.
spero che non scomparerai dinuovo, mi riempie di gioia leggerti.
A presto, un bacio,
Laura.

MyWay ha detto...

Ciao Laura!
Sai, mi ha sempre fatto uno strano effetto sentirmi dire da una donna che l'ho fatta commuovere. Mi sembra quasi sacrilego.
Immagina allora che effetto mi fa saperlo di te, che a differenza di tutte le altre che me l'hanno detto, non conosco di persona.
Perciò, visto che sei la prima, hai vinto un premio: cercherò di non scomparire!
Un bacio,
Domenico